Allattamento: ogni esperienza è diversa
- Mirella Rossi
- 3 ott 2023
- Tempo di lettura: 5 min

Oggi vorrei raccontarvi le mie due esperienze di allattamento, sperando che la lettura possa essere utile a qualche altra mamma che deve intraprendere il suo percorso, dopo la nascita di suo figlio, o sta vivendo una situazione simile alla mia.
Sono mamma di tre bambini, il più grande ha 7 anni e mezzo e due gemelli di 4 anni.
Per la nascita del mio primo figlio ho seguito il corso preparto e l'ostetrica che lo ha tenuto è stata veramente brava, capace di spiegare. Ho seguito molti dei suoi consigli per l'allattamento, primo tra tutti di alternare il seno ad ogni poppata, nonché allattarlo ogni qualvolta il bambino lo desiderasse, perché l'allattamento deve essere a richiesta.
Una volta nato e tornati a casa, inizia la mia avventura.
Né mia mamma né mia suocera avevano allattato al seno (in realtà mia mamma, quando è nata mia sorella, ha tentato, ma senza i supporti necessari, non è riuscita a proseguire): nonostante questo, mia mamma mi è stata molto vicina, mi ha supportato e credeva fortemente nel fatto che sarei riuscita ad allattarlo.
I primi giorni ho vissuto un po'di ansia, non arrivava la montata, mi chiedevo quando e se sarebbe arrivata, mio figlio quasi h24 attaccato al seno..
Una mattina mi sono svegliata con la vestaglia inzuppata. Non era acqua... finalmente, era arrivato il latte!!
Da lì, è iniziato un percorso, senza ostacoli (né problemi di ragadi, né ingorghi, l'attacco era corretto e non mi faceva male), che si è protratto per tre anni.
L'allattamento si è interrotto gradualmente ma un po' involontariamente, anche se, alla fine, lui era pronto per staccarsi (forse non ero ancora pronta io, ho pianto la prima notte): inizialmente, sapendo di essere incinta, ho tolto le poppatee notturne, che mi pesavano di più. Lui l'ha accettato bene il cambiamento. Se si fosse svegliato con sete, avrei dato dell'acqua. Poi, il mese dopo, con una mia forte influenza e dove mio figlio ha passato gran parte del tempo con i nonni, si è dimenticato che esisteva la tetta e da li ha smesso.
Con la seconda gravidanza, invece, sono arrivati due gemelli.
E nonostante fossi"preparata", perché avevo già allattato e avevo seguito gli incontri mensili de LLL (La Leche League),, vi posso assicurare che non si è mai abbastanza pronti per una nuova esperienza…
Il parto è avvenuto un mese prima del termine, per rottura delle membrane. Ma non sarebbe cambiato molto se non fosse stato così: con una gravidanza gemellare monocoriale (una sola placenta) il termine, comunque, sarebbe stato la settimana successiva. Inoltre, nascendo prematuri e con scarso peso, in ospedale, dove uno dei gemelli è rimasto in TIN per una settimana, spingevano fortemente sul latte artificiale dato col biberon (che immancabilmente non finivano mai e rimanevo sempre con i 10 ml nel biberon e i bambini che dormivano beati 😅).
Dell'ospedale non posso dire nulla sul personale: tutti molto cordiali, attenti e scrupolosi, ma poco propensi nell'incentivare l'allattamento al seno. Sarà perché è per prassi con i prematuri, ma l'unica volta che ho provato a fare h24 di allattamento al seno ad uno dei gemelli (colui che era in camera con me) il mattino dopo, essendo calato di peso (e notare che lo stesso giorno aveva avuto un calo anche il gemello che era in TIN) i medici si sono subito allarmati, sembrava potesse morire per quel calo di peso: subito a prendere il biberon ed integrare!!!
Bene, l'inizio non è stato dei migliori per chi vorrebbe allattare al seno...
Tornata a casa, le cose non sono andate meglio: intanto mi sono scontrata con la realtà della vita quotidiana a casa, con un bambino più grande (all'epoca 3 anni e mezzo) che richiedeva molta attenzione da parte miia.
Mia mamma, che col primo figlio era stata così tanto d'aiuto, forse presa dalle paure che non crescessero a sufficienza, che fossero sottopeso, ecc., non mi aiutava a ridurre la quantità di aggiunta di latte artificiale, bensì spingeva per aumentarla (con frasi tipo "cosa vuoi fare, vuoi che resti rachitico come un bambino africano?").
Ho chiesto il supporto di una consulente per l'allattamento IBCLC, ma anche lì, forse, la mia speranza era che mi desse una soluzione veloce, come se cercassi una fata con la bacchetta magica .. orse mi aspettavo altro io, forse non ero abbastanza ostinata io… non lo so.
Fatto sta che, alla fine, sono andata avanti come avevo fatto fino ad allora: tiravo il latte il più possibile, vedendo che non riuscivo a fare molto, alternavo il latte tirato una volta ad un gemello e una volta all'altro, cercavo sempre di attaccarli prima di ogni poppata.
Ci sono stati alti e bassi, periodi in cui sembrava riuscissi ad aumentare la quantità e altri mi sembrava non averne..
A 10 mesi, sono stati loro che, nell'attesa del loro biberon, proponendo loro il seno, si sono girati dall'altra parte, sono loro che non l'hanno più voluto: da lì ho smesso.
Certo, posso dire di aver fatto quello che ho potuto, posso dire "comunque li ho allattati", che ci sono mamme che nemmeno allattano, che sono cresciuti bene anche col latte artificiale. Si posso dirlo.
A lungo, però ho vissuto con quel senso di colpa, forse insito in noi mamme, "avrei potuto fare di più" o "il primo figlio l'ho allattato per tre anni e loro invece non sono riuscita"..
Col tempo sono riuscita a sorpassare quel senso di colpa e, forse, anche quel po' di rabbia/delusione nei confronti di mia mamma che non mi ha supportata o capita come speravo io.
Adesso sono contenta di aver fatto quello che sono riuscita, sono contenta che loro stiano bene, sono contenta che crescano e sono bambini solari con una mamma che trasmette loro allegria e gioia.. si, perché un bambino non ha bisogno di una mamma che si colpevolizza, triste, che si sente colpevole... ma di una mamma serena, che li accudisca e che li faccia cresce6 nell'ambiente più gioioso possibile.
Vorrei, però, dare alcuni consigli che, a parer mio, sono fondamentali per una futura o neo mamma:
contattate, ancor prima della nascita, una consulente per l'allattamento (LLL o IBCLC) che vi possa dare consigli prima della nascita e che vi possa seguire, controllare l'attacco, aiutarvi già nei primi giorni dopo il parto;
l'allattamento non è facile, almeno per qualcuna non lo è… se ci tenete fortemente ad alllattare non abbattetevi al primo ostacolo, abbiate fiducia in voi stesse e nel vostro bambino e chiedete aiuto;
in caso di bambini prematuri, che hanno passato lungo tempo in TIN ed abituati al biberon, valutate l'utilizzo del DAS (dispositivo di alimentazione supplementare) per nutrire il vostro bambino col latte artificiale e stimolare, contemporaneamente, la produzione del latte materno;
se dovete tirare il latte, affidatevi al tiralatte Medela professionale, noleggiabile nelle farmacie o in alcuni negozi di attrezzatura per bambini. Risparmierete tempo (doppia stimolazione in contemporanea) ed è più efficace dei tiralatte in commercio;
godetevi ogni singolo allattamento, perché quello potrebbe essere l'ultimo;
non esistono mamme di serie A e quelle di serie B solo perché non allattano al seno... siate fiere di quello che siete riuscite a fare e, principalmente, ricordatevi che voi siete la miglior mamma per il vostro bambino.. a lui non importa se è cresciuto con la tetta o col biberon, se lo avete allattato 3 mesi o 1 anno... lui vuole solo la sua mamma, che lo curi, lo coccoli, che giochi con lui e, soprattutto, che la sua mamma sia serena!
Non mi resta che augurare un buon allattamento a tutte voi, mamme, che leggete!
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