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Massaggio Infantile AIMI

Dopo il bagnetto, prima della nanna o durante la giornata, non c’è cosa migliore che dedicare un momento di intimità e coccole al proprio figlio.

Il massaggio neonatale apporta numerosi benefici sia al bambino, sia al genitore. Il massaggio permette al bimbo di rilassarsi, di crearsi uno schema corporeo e di ricevere numerosi stimoli sensoriali utili per la sua crescita. Contemporaneamente, permette alla mamma di entrare in sintonia, approfondire la conoscenza col neonato e di entrare in una profonda comunicazione con lui, migliorando così la comprensione delle necessità del neonato.

Quali sono i benefici del massaggio?

La terapia del massaggio è praticata da molte culture e da migliaia di anni. Molti studi e ricerche mediche hanno confermato che il massaggio non è solo un momento piacevole ma è anche benefico sotto numerosi punti di vista.

Possiamo distinguere quattro macro aree di benefici: rilassamento, sollievo, stimolazione e relazione. Quest'ultimo è quello che ci sta più a cuore a noi insegnanti AIMI.

Ma vediamo, più dettagliatamente, i principali benefici:

- Rilassamento: calma il bambino, concilia il sonno aiutando anche a regolare i ritmi sonno-veglia;

- Sollievo: allevia coliche, dolori da mal di pancia e della dentizione;

- Stimolazione: agisce su tutti i sistemi del corpo, da quello motorio a quelli circolatorio e gastrointestinale;

- Relazione: come già detto precedentemente, è un facilitatore del "bonding";

Ma i benefici non sono solamente per il bambino. Anche la mamma ed il papà che eseguono il massaggio ne traggono giovamento:

- Riduce lo stress, rilassa e diverte chi lo esegue;

- Aiuta a comprendere meglio i bisogni del bambino;

- Favorisce la produzione di latte materno;

- Aiuta a prevenire la depressione post-parto;

Chi può partecipare ai corsi? 

I corsi di massaggio infantile AIMI sono rivolti ai genitori di bambini di età compresa tra 0 e 12 che, durante l'incontro, praticheranno loro stessi il massaggio ai propri figli.

Cos'è il massaggio AIMI?

Per noi, insegnanti AIMI, il massaggio non è una tecnica, bensì uno strumento che aiuta a rafforzare il cosiddetto "bonding", ossia l'attaccamento del neonato al genitore,  ed un modo differente per stare insieme al proprio figlio.

La sequenza che noi insegniamo è stata ideata da Vimala McClure,  donna americana che, dopo aver lavorato in un orfanotrofio in India ed aver osservato ed appurato i benefici dei massaggi indiani, tornata negli Stati Uniti ha voluto fornire uno strumento utile a tutti i genitori, combinando il massaggio indiano e quello svedese ed integrando con alcuni elementi di riflessologia plantare.

Massaggio Infantile AIMI
Consulente del Portare
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Consulente del Portare (Babywearing)

Babywearing è a pratica di portare addosso a se il bebè o il bambino con l'ausilio di un supporto come fasce o marsupi ergonomici.

Il babywearing non solo apporta molti benefici al neonato, che si sentirà cullato, protetto, coccolato, ma anche alla mamma che sarà più libera nel gestirsi e muoversi e che sarà pronta più rapidamente a soddisfare le sue esigenze.

Non solo, il babywearing aiuta a ridurre le coliche del neonato, favorisce l'allattamento e l'attaccamento tra mamma e bambino.

Segui anche la pagina della Fascioteca Portare Pavia!

Cos'è il Babywearing?

Forse l'avrete visto utilizzare da moltissime donne in immagini, documentari o anche dal vero, in particolar modo da donne di cultura africana o peruviana, in sostanza, il Babywearing è la pratica di indossare o portare contro il proprio corpo il bambino con l'ausilio di fasce o supporti portabebé.

Fino a qualche anno fa, il babywearing era raro da vedere, ma oggi  è impossibile non notare le mamme "canguro".

Non è solo un modo per portare con sé il  proprio bambino ed una pratica antica e da sempre utilizzata in molte culture del mondo.

Oggi questa pratica rappresenta un modo di prendersi cura del proprio bambino, rispettando e rispondendo al meglio ai suoi bisogni.

Quali sono i benefici e vantaggi del portare?

Numerosi sono i vantaggi del babywearing, sia dal punto di vista del neonato, sia da quello di chi lo porta. 

Come prima cosa, risponde al meglio al bisogno che il neonato ha di stare a contatto con la mamma nella cosiddetta esogestazione, ovvero i primi 9 mesi di vita fuori dall'utero materno. Il bambino, avvolto nella fascia o dal supporto più indicato per lui, si sente protetto e al caldo. 

Inoltre, sentendosi cullato col movimento materno, il bambino si calma più facilmente.

Il Babywearing è anche una forma di massaggio continuo che aiuta anche in caso di coliche.

Allo stesso modo, con la stretta vicinanza al neonato, la mamma (o il papà) che porta il bambino imparerà a cogliere più rapidamente i suoi segnali. La particolarità di mantenere permette di rimanere maggiormente autonomi nelle attività quotidiane e di poter dare più attenzioni a fratelli e sorelle maggiori.

In ultimo, ma per questo non meno importante, il portare favorisce il bonding, ovvero la relazione di attaccamento tra mamma/papà  e bambino.

 

Chi può portare? 

Mamme, papà, zii, nonni... tutti possono portare un bambino, fin dai primi giorni della sua vita. E' perfino possibile iniziare già a portare il pancione negli ultimi mesi di gravidanza.

Acquamotricità Neonatale
Nuoto classe bambino
Acquamotricità Neonatale

Il neonato mantiene dentro di sé il ricordo dei 9 mesi vissuti nell'utero materno e delle sensazioni ad esso collegate

L''ambiente acquatico risulta a lui molto familiare e lo fa sentire tranquillo. Per questo motivo, l'acqua è l'ambiente ideale per permettergli di vivere una bellissima esperienza di libertà, gioco e sperimentazione delle abilità motorie.

Non si tratta di un corso di nuoto, bensì di una piacevole attività da effettuare in compagnia dei genitori, rafforzando così anche il legame affettivo tra loro.

Perché iscriversi ad un corso di Acquamotricità Neonatale?

Anche se, come qualsivoglia attività fisica, fino ai tre anni non viene considerato nuoto,, anche l'Acquaticità Neonatale presenta numerosi benefici per lo sviluppo motorio ed intellettivo dei nostri bambini, il tutto giocando e vivendo esperienze divertenti e serene 

Il neonato non avrà difficoltà a muoversi in acqua e potrà quindi sperimentare maggiormente le sue potenzialità motorie, facilitando nel contempo il raggiungimento delle tappe neuro-motorie.

Chi può iscriversi?

In realtà il neonato potrebbe entrare in piscina già nei primissimi giorni di vita ma, di norma, si attende il compimento del 3° mese, dopo i primi vaccini obbligatori.

Il neonato deve essere accompagnato da un adulto, solitamente mamma o papà, o anche entrambi.

La cosa migliore è che partecipi all'attività con il genitore più "acquatico", in modo da non trasmettere al bambino eventuali ansie o paure.

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